Luca Mori a “PAGINEaCOLORI”: “Dagli albi illustrati tanti spunti per far nascere conversazioni filosofiche a scuola”

Docente di Storia della filosofia nell’ambito del Corso di laurea in Psicologia clinica e della salute dell’Università di Pisa e promotore di percorsi incentrati sulla conversazione filosofica nelle scuole, Luca Mori è stato ospite di “PAGINEaCOLORI” in un seguitissimo incontro online intitolato “Il vento nel pensiero: fare filosofia con gli albi illustrati”. Al telefono ci ha raccontato un po’ della sua esperienza.

“Ho iniziato a lavorare cercando i punti di partenza nei classici della filosofia, ampliando poi l’orizzonte ai classici della letteratura, alle favole e, appunto, agli albi illustrati, che si prestano per costruire conversazioni filosofiche soprattutto (ma non solo) nelle scuole dell’infanzia e alla primaria”, dice Luca Mori. “L’importante – aggiunge – è che questi punti di partenza consentano di fare domande cariche di tensione filosofica. Domande diverse da quelle che si pongono generalmente leggendo un albo illustrato, che interessano la comprensione del testo o il significato delle parole. Le domande cariche di tensione filosofica sono quelle che fanno leva sulla storia per sollevare questioni generali relative, ad esempio, alla giustizia, all’origine di alcune capacità umane, alla gestione delle emozioni, al modo in cui i punti di vista incidono su ciò che vediamo e così via”.

Le domande che si pongono i filosofi, almeno in parte, possono farsele anche i bambini, che hanno una sorprendente capacità, se stimolati in modo corretto, d’imparare a prendere in considerazione punti di vista diversi sulle cose. “I gruppi che incontro sono molto differenti – afferma il docente di storia della filosofia -. Anche quelli che hanno difficoltà a gestire la dinamica della conversazione, allenandosi migliorano in fretta. Scegliendo gli albi illustrati giusti si arriva a un alto coinvolgimento e alla costruzione collettiva di nuovi pensieri. La conversazione filosofica allena proprio a guardare le cose da prospettive molteplici”.

Nel lavoro di Luca Mori giocano un ruolo molto importante gli insegnanti, che si dimostrano quasi sempre disponibili e soprattutto curiosi di osservare le dinamiche che nascono dalla conversazione. “È un lavoro in cui il docente accetta inizialmente di mettersi “di lato” senza intervenire nel momento del dialogo – evidenzia l’ospite di “PAGINEaCOLORI” -. Quando le cose funzionano ha modo di vedere i piccoli sotto una luce diversa, in dinamiche differenti rispetto a quelle consuete di una lezione classica. L’insegnante poi entra in gioco in una fase successiva, rispendendo spunti e temi sviluppati durante la conversazione, collegandoli per esempio con altre materie”.

L’approccio con i bambini è diverso da quello con gli adolescenti. Nei ragazzi spesso c’è il timore di esporre il proprio punto di vista per ciò che possono pensare gli altri e le conversazioni risultano a volte più frenate; mentre nei bambini c’è maggiore spontaneità ma occorre lavorare di più sulla costruzione di un percorso. C’è però un tema che coinvolge tutti allo stesso modo. “È l’utopia”, sottolinea Luca Mori a conclusione della chiacchierata telefonica: “Il meglio di loro i bambini e i ragazzi lo danno nella costruzione dell’utopia. Chiedo ai gruppi di immaginare di andare su un’isola appena scoperta e disabitata per creare un luogo dove vivere il meglio possibile. Un gioco di simulazione mentale per realizzare uno stato ideale. Con le parole costruiscono un mondo nuovo, affrontando tante questioni importanti in cui si evidenziano punti di vista simili ma anche molte diversità di vedute”.

Il coinvolgimento è notevole e quasi spontaneamente diventano filosofi per trovare risposte ai grandi temi che interessano tutti noi. Quello che questa edizione di “PAGINEaCOLORI” sta tentando di fare sulle “ali del vento”.

 

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