Quello che leggiamo da piccoli ci fa diventare grandi

E’ lampante e accade ogni volta, lo giuro.

Ogni volta che al Festival PAGINEaCOLORI accogliamo un ospite per i nostri incontri con gli adulti, gli appassionati, i curiosi.

Ogni volta leggiamo nei volti dei partecipanti una certa soddisfazione, quel qualcosa in più, un sorridere, un annuire. Ogni volta, finito l’incontro, in tanti rimangono ancora in Sala Mostre a scambiarsi impressioni, consigli e storie.

Ogni volta accade il fermento, s’accende una luce.

E’ lampante e accade ogni volta, lo giuro.

Siamo dei privilegiati, io poi ancora di più, perchè ho occasione di prendere un caffè e fare due chiacchiere al buio.

Laura Tosi è Professore ordinario a all’Università Ca’ Foscari di Venezia dove tiene  corsi di letteratura, cultura e lingua inglese.

Si occupa di children’s literature, sia con adattamenti narrativi dei drammi shakespeariani per un pubblico infantile e giovanile, sia con conferenze e relazioni in tanti convegni all’estero e in Italia.  Ha pubblicato, con Franco Angeli, Raccontare Shakespeare ai bambini, Adattamenti, riscritture, riduzioni dall’800 a oggi e con Lapis una riscrittura del Mercante di Venezia per ragazzi. La versione inglese del suo adattamento è andata in scena al Globe Theatre di Londra nel corso del festival letterario “Shakespeare’s Telling Tales”, per due volte, cosa che la rende davvero molto fiera.

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Prende un caffè decaffeinato, perchè mi dice che sarà solo il primo di una lunga serie.

Laura Tosi con la sua magnifica pronuncia british, ha illustrato nel suo incontro come la letteratura per ragazzi si avvicina a Shakespeare attraverso mediazioni, riduzioni, semplificazioni e ispirazioni. Cartoni animati, fumetti, film, fiction, tutto può servire da ponte per far entrare i bambini nelle storie di Shakespeare. Ai bambini, ai piccoli lettori piacciono le storie (anche a noi grandi!), quello che rimane sono proprio le storie e Shakespeare è davvero un grande tessitore di trame, lui che prende molto dai classici e anche dalle novelle italiane.

Dice Philip Pullman: “There are some themes, some subjects too large for adult fiction: they can only be dealt with adequately in a children’s book.”

Per questo quello che leggiamo da piccoli ci fa diventare grandi.

Laura, la letteratura inglese per ragazzi è davvero ricchissima, quale parallelo possiamo fare con la letteratura italiana?

La letteratura inglese ha una storia lunghissima, già nel 1860 tutta l’Inghilterra era quasi completamente alfabetizzata e già in quegli anni la letteratura per ragazzi era vista come una straordinaria opportunità economica. Moltissimi, se non tutti i classici per ragazzi sono inglesi, pensiamo a Peter Pan, Il Giardino Segreto, Harry Potter, i romanzi di Roald Dahl.

Per capire l’enorme differenza tra i due mondi letterari dell’Italia e dell’Inghilterra, possiamo fare un parallelo tra Pinocchio e Alice, scritti nello stesso periodo, ma diversissimi tra loro. Pinocchio rappresenta proprio lo stereotipo del bambino italiano monello, uno che continua a fare errori, che non segue le regole. Mi piace notare che nonostante tutti cerchino in ogni modo di insegnargli lettura e scrittura, Pinocchio, alla fine, impara a leggere e a scrivere da solo, impara quando è pronto.

Alice al contrario è un personaggio molto smaliziato, impossibile dimenticare l’incipit del suo libro:

“Alice cominciava a sentirsi assai stanca di sedere sul poggetto accanto a sua sorella, senza far niente: aveva una o due volte data un’occhiata al libro che la sorella stava leggendo, ma non v’erano nè dialoghi nè figure, – e a che serve un libro, pensò Alice, – senza dialoghi nè figure?”

Eccola qua, Alice che rifiuta ogni insegnamento, che fino alla fine del libro non avrà imparato assolutamente niente dagli adulti.

A proposito di bambine ribelli, proliferano oggi proposte letterarie espressamente dedicate ad un genere o l’altro, questo fenomeno è sempre esistito?

Oh assolutamente si! Il primissimo esempio di letteratura per ragazzi in Inghilterra, The Little Pretty Pocket Book, di John Newbury (1744)  era già gender oriented, presentato con in regalo una palla per i ragazzi ed un puntaspilli per le ragazze. La letteratura di genere esiste e a mio parere ha ragione di esistere. Mi sembra fondamentale riconoscere e assecondare la complessità dei gusti dei nostri giovani lettori, soprattutto per fargli proposte che possano coinvolgerli.

Quale strategia possiamo adottare noi adulti, genitori, insegnanti, per catturare l’interesse dei ragazzi e portarli alla lettura, stimolarli anche ad affrontare i classici?

Dobbiamo diventare quello che Massimo Recalcati definisce l’adulto autorevole. I ragazzi non hanno bisogno di un professore o un genitore amico, la parola del maestro ha il potere dell’illuminazione, ma solo se questo viene riconosciuto dal ragazzo come autorevole. In questo caso si instaura la fiducia ed è più facile che una proposta di lettura venga accolta.

Laura, non posso assolutamente astenermi da una domanda sul buio, sulla notte. Shakespeare come ce la presenta? E a te, personalmente, piace la notte?

Pensavo proprio che la notte, il buio in Shakespeare è la copertura per le cose illecite, molte cose brutte accadono di notte: Amleto vede il fantasma di suo padre, Macbeth uccide il Re Duncan, Jessica fugge da suo padre Shylock. Possiamo proprio dire che la notte non è un momento positivo!

Ma noi invece, lo abbiamo voluto interpretare come il luogo della riflessione, della calma, della scoperta e riscoperta del sé. La notte come luogo di protezione, in cui permettere all’immaginazione, al sogno, di liberarsi.

Questo è assolutamente vero anche me, la notte mi vengono in mente idee formidabili, tanto che tengo accanto a me un piccolo notebook dove annotarle, l’unico problema, è che spesso mi sveglio del tutto e non dormo più!

Il caffè è finito e le nostre chiacchiere anche. Io e Laura ce ne andiamo alla Mostra adesso, dove sono esposti i libri che il Fondo Sergio Silva ha voluto condividere con il Festival PAGINEaCOLORI.

E’ lampante e accade ogni volta, lo giuro.

A me pare di veder dietro un angolo, correre una ragazzina bionda con il vestito azzurro e un burattino di legno.

 

A cura di Manuela Serantoni ♥

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